Stato nutrizionale e aderenza alla dieta mediterranea dei bambini celiaci a dieta priva di glutine.

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  5. Stato nutrizionale e aderenza alla dieta mediterranea dei bambini celiaci a dieta priva di glutine.

Diversi studi in letteratura suggeriscono che la DSG possa essere sbilanciata dal punto di vista nutrizionale, in primo luogo per l’esclusione di molti cereali dalla alimentazione, ma anche a causa delle differenti caratteristiche nutrizionali dei prodotti gluten-free (GF) del commercio rispetto agli analoghi contenenti glutine. Gli studi effettuati in precedenza presentavano diverse limitazioni, rappresentate dalla scarsa dimensione campionaria, l’assenza di un gruppo di controllo, registrazioni retrospettive della dieta, inclusione di pazienti alla diagnosi e di pazienti adulti. Pertanto, abbiamo recentemente effettuato uno studio caso-controllo con l’obiettivo di valutare lo stato nutrizionale dei bambini celiaci a DSG rispetto a bambini sani a dieta libera di pari età e genere.

Materiali e Metodi 

Lo studio è stato condotto presso la Clinica Pediatrica dell’Università Politecnica delle Marche tra il 2017 e il 2019. Sono stati arruolati bambini celiaci (età tra i 4 e i 16 anni), a DSG da almeno due anni. Il gruppo di controllo era rappresentato da bambini sani di pari età e genere, a dieta libera. Per tutti i bambini, sono stati raccolti i dati antropometrici (peso, altezza), è stato calcolato il valore di Body Mass Index (BMI) e registrate informazioni sullo stile di vita (ore settimanali di attività fisica ed ore giornaliere di sedentarietà). Veniva successivamente richiesto ai genitori di compilare un diario alimentare, includendo tutti i cibi consumati per 3 giorni consecutivi (due feriali ed uno del weekend). Sono stati quindi calcolati: a) l’intake energetico in Kilocalorie, b) i macronutrienti in grammi; c) la percentuale di energia fornita da ogni macronutriente. I risultati sono stati confrontati con i LARN (livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana) [5] e con la “piramide alimentare” della Società Italiana di Pediatria (SIP) [6]. Per i celiaci, è stato anche stimato l’impatto dei prodotti commerciali GF in termini di energia e macronutrienti. La compliance alla dieta mediterranea è stata valutata mediante l’indice KIDMED [7]

Risultati

Sono stati arruolati 120 bambini celiaci (età mediana: 10 anni), con una durata mediana della DSG di 2.6 anni. Il gruppo di controllo includeva 100 bambini sani (età mediana: 10 anni). Non è stata rilevata alcuna differenza tra i due gruppi per quanto riguarda i parametri antropometrici e il dispendio energetico giornaliero. Anche l’intake giornaliero di energia era simile nei due gruppi. Dall’analisi dietetica è, tuttavia, emerso che i celiaci assumevano una maggiore quantità di grassi totali e grassi saturi rispetto ai controlli e l’intake energetico fornito dai grassi saturi superava l’obiettivo nutrizionale raccomandato dai LARN. I celiaci consumavano anche una minore quantità di fibre rispetto ai controlli sani e il loro intake non raggiungeva le raccomandazioni LARN. Per contro, i bambini non celiaci assumevano più carboidrati e zuccheri semplici rispetto ai celiaci, superando gli apporti raccomandati dai LARN (Tabella 1).

Per quanto riguarda la frequenza di assunzione dei diversi gruppi alimentari, abbiamo osservato una differenza statisticamente significativa tra celiaci e bambini sani, in quanto i celiaci consumavano più frequentemente carne trasformata e snack salati rispetto al gruppo di controllo (rispettivamente, 2.5 porzioni nei celiaci vs 2 porzioni nel gruppo di controllo; p = 0.009, e 1 porzione vs 0; p = 0.001). Sia i celiaci che i bambini sani non assumevano le quantità raccomandate dalla SIP per quanto riguarda legumi, verdure, uova e pesce, mentre eccedevano nel consumo di bevande zuccherate, carne e carne trasformata. Invece, l’intake di cereali, patate, latte e derivati era ottimale in entrambi i gruppi. Nei celiaci le principali fonti di cereali erano rappresentate dai prodotti commerciali GF. Infatti, quest’ultimi fornivano nel celiaco il 46% del totale energetico quotidiano e contribuivano al 73% dei carboidrati totali, al 59% delle fibre, al 28% dei grassi totali e al 22% delle proteine. Infine, entrambi i gruppi mostravano una aderenza non ottimale alla dieta mediterranea (l’indice KIDMED mediano era 6.5 nei celiaci e 6.8 nei controlli), ma non abbiamo osservato una differenza significativa tra i due gruppi.

Intake giornaliero di energia e macronutrienti dei bambini celiaci e dei controlli e confronto con i LARN.

 

Tab 1 Intake giornaliero di energia e macronutrienti dei bambini celiaci e dei controlli e confronto con i LARN.

IRP: intake di riferimento nella popolazione; RI: range riferimento di intake per macronutrienti; TDS: target dietetico suggerito; IA: intake adeguato.

Discussione e Conclusioni

I dati in letteratura sugli effetti della DSG sui parametri antropometrici dei pazienti celiaci sono controversi: da un lato, è stato riportato che la DSG può avere effetti positivi con normalizzazione del BMI [8], dall’altro lato, è stata associata ad una aumentata prevalenza di sovrappeso e obesità [9]. Questi dati discordanti possono in parte essere dovuti a differenze tra i diversi studi nella durata della DSG al tempo delle valutazioni antropometriche o alla mancanza del gruppo di controllo. Il nostro studio, confrontando i parametri antropometrici insieme al dispendio energetico dei celiaci a DSG da almeno 2 anni rispetto a bambini a dieta libera, mostra che lo stato nutrizionale dei bambini celiaci non differisce dai sani.

Tuttavia, dal nostro studio emergono differenze significative relativamente alla qualità nutrizionale della DSG, che potrebbero nel tempo avere ripercussioni sulla salute del paziente celiaco. Infatti, nei bambini celiaci abbiamo osservato un consumo più elevato di grassi totali e grassi saturi, con l’intake dei saturi che superava gli obiettivi nutrizionali raccomandati dai LARN. Il consumo di fibre era, invece, più basso rispetto ai controlli e non soddisfaceva le raccomandazioni LARN. In linea con i nostri risultati, molti studi che avevano confrontato l’intake di macronutrienti nel paziente adulto affetto da MC rispetto alle raccomandazioni nazionali, riportavano un elevato consumo di grassi e un basso consumo di fibre [10,11]. Anche la gran parte degli studi caso-controllo effettuati negli adulti descrivevano un maggiore consumo di grassi nei celiaci, ma talora è stato riportato un apporto più basso di carboidrati e proteine o solamente di fibre [12]. Nell’età pediatrica, Zuccotti e coll. hanno osservato un maggiore intake di carboidrati ed un più basso consumo di grassi, tramite registrazione dei consumi con recall delle 24 ore [10]. Le differenze tra gli studi possono essere spiegate dalla diversa età dei pazienti studiati, dalle variabili dimensioni del campione e dai differenti metodi di raccolta dei dati dietetici.

Lo sbilanciamento nutrizionale della DSG potrebbe essere spiegato, almeno in parte, dalle diverse abitudini alimentari dei celiaci. Nel nostro studio, infatti, i bambini celiaci mangiavano più carne trasformata e snack salati rispetto ai controlli. Entrambi i gruppi non consumavano le porzioni raccomandate dalla SIP per legumi, verdure, uova e pesce, mentre eccedevano nel consumo di bevande zuccherate, carne e carne trasformata. Infatti, i nostri dati evidenziavano che le abitudini dietetiche dei bambini Italiani, sia celiaci che sani, non sono pienamente conformi alla dieta mediterranea, visto che l’indice KIDMED era subottimale in entrambi i gruppi. Infine, il consumo di cereali minori e pseudo-cereali era molto basso nei celiaci, nei quali le principali fonti di cereali erano i prodotti commerciali GF. È noto che il profilo nutrizionale dei prodotti commerciali GF è differente da quello dei loro analoghi, con un più alto contenuto di grassi e grassi saturi, sale, zucchero e un più basso contenuto di fibre [13], dato che potrebbe contribuire a spiegare le differenze osservate tra i due gruppi.

In conclusione, il nostro studio sottolinea la necessità che i pazienti celiaci ricevano un counseling dietetico e che, anche per i bambini sani, vi sia un adeguato programma di educazione nutrizionale e di politiche sanitarie al fine di migliorare la dieta. Infine, i nostri risultati suggeriscono la necessità di migliorare la qualità nutrizionale dei prodotti commerciali GF.

Bibliografia

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